L’azione professionale

Cari Amici,

spero che abbiate trascorso un inizio d’anno sereno.

Due sono gli aspetti sui quali mi soffermerò in questa lettera: il significato della professionalità del socio nel Rotary e la professionalità nel 2018.

La professionalità del socio è uno degli elementi essenziali che caratterizzano il Rotary e che lo distingue da tutte le altre associazioni.

Ho sempre detto che nel Rotary si entra per quello che si è fatto professionalmente o imprenditorialmente e non per quello che si ha, o per quello che si pensa di essere.

Questo aspetto identifica il Rotary come un’associazione professionale, cioè a dire: la sua caratteristica fondamentale sta nel fatto che una persona ineccepibile dal punto di vista morale, dedica la sua competenza professionale per migliorare la società (progettazione del futuro).

Il Rotary non è un’associazione benefica no profit tout court quanto, piuttosto, un’associazione professionale che grazie alle professioni rappresentate nel suo interno, è in grado di progettare il futuro in molti settori interdisciplinari e, comunque, di soddisfare le più varie esigenze della società, senza limitarsi ad una professionalità specifica, come ad esempio Medici senza frontiere, o Green peace.
Il Rotary si occupa, con tutta la varietà della professionalità dei suoi soci, della progettazione del futuro dell’intera società.

La rete del Rotary riesce poi a fare la differenza in termini di risultati di tale progettazione (diverso punto di vista circa la possibilità di eradicazione delle malattie virali nel mondo; esempio di iniziative a livello mondiale per l’eradicazione di malattie virali, ecc.).

Ma nel 2018 cosa vuol dire essere un professionista o un imprenditore che si caratterizza per la sua professionalità e che, pertanto, oltre ad essere utile a sé stesso, fornisce un contributo concreto all’attività rotariana?

Sto parlando di un atteggiamento mentale che costituisce la base per poter impiegare la “professionalità” alle scelte della vita privata, a quella professionale strictu sensu e poi anche a quella associativa.

Fermi restando i principi etici e le competenze tecniche, che costituiscono la base imprescindibile per qualsiasi scelta ed attività sociale o lavorativa, professionalità nel 2018 significa per la singola persona essere aggiornata sui problemi che si stanno ponendo a tutti i livelli ed essere consapevole delle scelte che pone in essere nella vita professionale, con gli inevitabili riflessi su quella associativa e, ovviamente, sui risultati che tali scelte potranno avere.

In un’epoca di cambiamenti rapidissimi e radicali, quale quella che stiamo vivendo, e che ha modificato lo stile di vita non solo della nostra generazione, ma soprattutto quello delle generazioni che ci seguono (mondializzazione dell’economia; internazionalizzazione dei rapporti umani; rapporto dell’individuo con i social e con la realtà virtuale; maggiore insicurezza nelle prospettive di vita future e nei rapporti personali e familiari; impresa 4.0; ecc.), non si possono fare scelte corrette se non si cerca di comprendere i cambiamenti in atto, le problematiche che ci vengono poste e le possibili soluzioni che cerchiamo di applicare in tutti gli aspetti della vita che richiedono una “professionalità”.

Un esempio per spiegarmi meglio: l’esperienza recente e il confronto con il mondo informatico e dei social network ha portato il Rotary ad affrontare il problema della nascita di E-Club; ebbene l’esperienza ed il confronto con queste nuove realtà, ha portato alla considerazione che, al momento attuale, appare prematuro costituire un Rotary Club basato soltanto sul mondo “social” o “informatico”, senza alcun aggancio con un territorio, caratterizzato da esigenze più comprensibili e gestibili.

Si sta formando la convinzione che l’adeguamento al mondo in cambiamento potrebbe consistere nella creazione di Club più tecnologicamente avanzati rispetto a quelli tradizionali, che dovrebbero però mantenere i rapporti con una realtà sociale concreta, non esistendo ancora al nostro interno persone in grado di “gestire professionalmente” la progettazione del futuro del mondo internet o social.

Da qui l’esigenza di fare entrare nel Rotary nuovi soci che siano in grado professionalmente di comprendere la società tecnologica che si sta sviluppando perché con i parametri che hanno i Soci attuali, non siamo in condizioni di “programmare il futuro” di realtà che non conosciamo, correndo il rischio di venire esclusi dai settori più innovativi e che avranno sempre più importanza a livello sociale.

E quindi l’esigenza di aprirsi ai giovani per evitare di rimanere esclusi da un settore della società in rapidissimo sviluppo e che sta sempre di più mutando la realtà sociale.

Questa fondamentale esigenza del Rotary, non ci deve però far perdere di vista la ricchezza che caratterizza la nostra professionalità: anche solo in termini di esperienza professionale i soci sono in grado di fornire un notevole contributo a programmare il futuro, magari in modo non “completamente innovativo”, ma sicuramente fattivo e concreto.

Approfitto dell’occasione per porgere a Voi e ai Vostri Cari i migliori auguri per un felice anno nuovo.

 

Milano, 5 gennaio 2018

Nicola Guastadisegni
Governatore 2017-2018

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