La prevenzione e la cura delle malattie

Cari Amici,

la prevenzione e la cura delle malattie è una delle aree di intervento prioritario della Rotary Foundation.

Per non ripetere quanto già detto nel corso delle visite, intendo parlarVi del problema da una prospettiva un po’ particolare: quella che considero l’attività più “alta” del Rotary: progettare il futuro in riferimento alla prevenzione e alla cura delle malattie, sfruttando il potenziale professionale ed umano del Rotary.

Si tratta di un’area di intervento che si presta molto bene alla progettazione del futuro, come dimostra “End Polio Now” e che per l’impatto emotivo sulle persone, permette di coinvolgere anche coloro che non sono esperti del settore.

Per cominciare qualsiasi progettazione del futuro è indispensabile che i Rotariani escano dai loro Club, per entrare in contatto con la realtà esterna per conoscere quali sono i problemi esistenti nella “salute”.

Una volta che si ha il quadro più approfondito ed aggiornato della situazione, soprattutto con riferimento agli ipotetici scenari futuri, occorre una rielaborazione di questi dati da parte di quei Rotariani che se ne occupano professionalmente (medici, ricercatori scientifici, professori universitari, ecc.), ma non solo.

Questa rielaborazione deve essere condivisa con i Rotariani che vogliono farsi coinvolgere.
Quest’ultima fase è molto importante perché, a volte, permette di aggiungere un contributo originale che proviene da un punto di vista differente da quello degli “addetti ai lavori”.

In quest’ottica va visto il seminario che è stato tenuto lo scorso 18 novembre alla sala Marco Biagi della Regione Lombardia sulla “Salute delle Nazioni” Nel convegno, dopo una testimonianza dell’autrice del libro “La salute delle Nazioni” sulle esperienze maturate nel mondo nella lotta alle malattie, siamo passati all’illustrazione di John Germ su cosa ha fatto la Rotary Foundation con “End Polio Now” per passare poi ad una tavola rotonda che ha coinvolto diversi ricercatori ed operatori, che ci hanno disegnato i possibili scenari futuri.

Tutto ciò è servito per fornire un quadro il più aggiornato ed ampio possibile sulle problematiche relative alla salute e consentire ai rotariani presenti di trarne spunti per elaborare progetti sulla prevenzione e sulla cura delle malattie nel nostro territorio; pensare a che cosa il Rotary può concretamente proporre.

Gli ambiti di intervento possono essere tanti: dalla prevenzione nelle scuole, alla diffusione di stili di vita più salutari; dalla deospedalizzazione, all’assistenza agli anziani soli; dalla terapia personalizzata, alle problematiche di accesso dei pazienti alla struttura sanitaria della Regione.

Abbiamo già dei progetti nella prevenzione e nella cura delle malattie, quale, ad esempio, le “domeniche della salute” del Gruppo Orobico 2, che soddisfa l’esigenza della prevenzione delle malattie attraverso tutta una serie di visite specialistiche alla popolazione e la cura tempestiva dei casi più urgenti attraverso dei canali che sono stati creati con la struttura sanitaria.

La progettazione non può prescindere dalla professionalità delle persone che se ne occupano, ma non può escludere le persone che se ne vogliono comunque occupare, perché anche loro possono dare il loro contributo a volte anche fondamentale.

Richiamo ad esempio proprio l’esperienza di “End polio Now”, nella quale la realizzazione del progetto fu possibile grazie al contributo di una persona che non aveva alcuna professionalità legata alla prevenzione o alla cura delle malattie.

Sergio Mulitsch, che lavorava nel settore del “packaging”, portò quale fondamentale contributo la soluzione che permise di trasportare i vaccini a lunga distanza.

Dopo di che occorre mettere in campo la costanza e la convinzione che, purtroppo, a volte viene più impiegata a discutere su cose banali, piuttosto che per realizzare progetti.

Quando il Progetto partì, non si aveva ancora l’idea che sarebbe poi divenuto il progetto di eradicazione della Polio, ma con l’andare del tempo, il progetto cambiò prospettiva sino a diventare quello che tutti conosciamo.

Ravindran, Presidente Internazionale 2015/2016, all’Institute di Milano del 2015 disse che se Il Rotary International fosse stato conscio sin dall’inizio dei costi in termini di persone, energie personali e soldi spesi per realizzare questo progetto, forse non sarebbe nemmeno partito, ma che è stata la costanza dei Rotariani a consentire di raggiungere i risultati ottenuti.

Grazie al nostro Progetto, la realtà del mondo è cambiata, dalle 350.000 persone colpite ogni anno, attualmente si registrano meno di venti casi dall’inizio dell’anno.

La chiave del successo è stato il coinvolgimento di tutti i rotariani, la professionalità delle numerose persone che se ne sono occupate, la costanza che all’inizio ha spinto e poi ha permesso la prosecuzione del progetto, anche a discapito di coloro che chiedevano di impegnarsi in altro ed infine il coinvolgimento della rete rotariana.

Paul Harris disse:
“Il Rotary offre l’opportunità di servire nei modi e negli ambiti in cui ognuno è più propenso. Il potere di un’azione combinata non conosce limiti.”

I problemi della prevenzione e della cura delle malattie sono immensi, ma se li conosciamo, se li affrontiamo, possiamo progettare un futuro migliore per le persone che vivono nei nostri territori.
E’ una sfida che è degna di essere affrontata.

Approfitto dell’occasione per porgere a Voi e ai Vostri cari i migliori auguri di buon Natale e di sereno anno nuovo.

 

Milano, 1 dicembre 2017

Nicola Guastadisegni
Governatore 2017-2018

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