Scomparsa di Pietro Giannini nostro Governatore

Come si vede nella foto Pietro Giannini, Governatore del Rotary District 2042 in carica, era venuto a far visita al nostro Club, ultimo nato e anche ultimo nel giro di visite, il 26 gennaio scorso.

Fu una serata amichevole, aveva trattato questo giovane Club con l’affetto di un padre.
Lo vidi ancora, quando il 22 marzo consegnò la Carta Costitutiva all’Hospita1PGXXIII, l’ultimo nato dei Club bergamaschi.

Solo otto giorni dopo una circolare del Distretto ci informa che Pietro “per improrogabili impegni personali subentrati” annulla tutti gli impegni già fissati fino a dopo le vacanze pasquali.

Non lo rivedremo più.

Il 9 maggio Pietro ci lascia per l’ultimo viaggio, tanto improvviso, tanto inatteso.

Ho conosciuto Pietro quando mi sono trasferito da Milano al Bergamo Ovest.

Era il 2010 e Pietro era allora l’Assistente del Governatore per i Club Orobici del 2040.

Erano nove i Club dell’allora unico Gruppo Orobico, quindi un grosso impegno, ma Pietro lo vedevamo spesso, chissà, forse aveva simpatia per il nostro Club.

Certamente ne aveva per me, ed era ricambiata.

Quando ero incoming volle convincermi della necessità di fondare due nuovi Club nelle due grandi valli bergamasche dimostrandomi numeri alla mano che noi rotariani eravamo assenti.

Io non potevo fare nulla con la presidenza incombente ma senza l’autorità per poterla impostare e senza il tempo per seguirla.

Da queste chiacchierate nacquero però la stima e l’affetto, tanto che Pietro m’invitò a passare qualche giorno a casa sua a Pietrasanta nel caldo agosto del ’14.

Pietro era già Governatore designato e mi voleva nella sua squadra distrettuale.

Le cose andarono diversamente, io entrai nella squadra di Gilberto Dondè, però con Ugo Botti riuscimmo a realizzare il suo sogno che era quello di vedere un Club nella Valle Seriana.

Oggi è scomparso il Governatore; per me, e ancora di più per Ugo, è scomparso un amico.

Lo abbiamo ricordato all’inizio della serata e la notizia, non ancora da tutti conosciuta, ha provocato nei presenti sorpresa e dolore, perché nelle sue due visite aveva seminato con abbondanza amicizia e affetto percepiti da tutti.

 

Paolo Fiorani

L’Eco di Bergamo (12/05/2017)