Paolo Fiorani, dalla repressione di “Tien An Men” alla vita di tutti i giorni, note di viaggio.

30 anni fa la repressione di Tien An Men.

Trent’anni fa, nella notte tra il 3 e il 4 giugno 1989
i carri armati dell’Esercito di Liberazione Popolare cinese
uccisero a Piazza Tienanmen centinaia di persone,
mettendo fine alle proteste degli studenti
che reclamavano la democrazia.

La protesta a piazza Tienanmen
era iniziata un mese e mezzo prima, il 15 aprile.
In quell’anno, quello della caduta del Muro,
molti regimi comunisti furono rovesciati in Europa.

 

 

Oggi la Piazza Tienanmen è una maestosa piazza nel cuore di Pechino. All’interno del perimetro si trovano il Monumento nazionale ai caduti e il Mausoleo di Mao Zedong ed è circondata da importanti edifici come il Palazzo dell’Assemblea Nazionale del Popolo e il Museo Nazionale di Cina. A Nord, oltre l’omonima Porta Tienanmen, troviamo la Città Proibita, un paio di chilometri più a Sud il Tempio del Cielo.

La Piazza Tienanmen con i suoi 440.000 metri quadrati è una delle piazze pubbliche più grandi del mondo: può ospitare circa un milione di persone al suo interno. Data la vicinanza con il Palazzo dell’Assemblea Nazionale, la piazza è recintata e circondata da polizia e forze armate. Durante i congressi o gli eventi politici importanti è spesso chiusa al pubblico, talvolta anche senza preavviso.

 

NOTE DI VIAGGIO
DALLA REPRESSIONE DI “TIEN AN MEN” ALLA VITA DI TUTTI I GIORNI
Quattro anni passati nella Cina degli anni ’90
Paolo Fiorani

Queste note di viaggio le ho scritte dopo i “fatti di Tien An Men”.

Viaggiavo in Cina dal 1985, ma potete immaginarvi in quali condizioni!

Pechino era stata aperta agli affari con gli occidentali dopo la nota politica del ping-pong che ha aperto alla visita di Nixon del 1972.

Tredici anni dopo ancora pochissimi interpreti parlavano l’inglese, ma molti parlavano il russo o il giapponese, gli alberghi per gli occidentali erano tre, si comunicava solo con il telex se avevi la fortuna di trovare una macchina funzionante e, soprattutto, se la sapevi usare.

Io viaggiavo ancora con una valigia piena di documenti di carta, erano i miei preventivi per poter discutere con i clienti e preparare le risposte alle loro domande.

Ricordo anche di un contratto che ho scritto sul foglio a rotolo di una telescrivente perchè non esisteva modo di dattilografarlo. Ma qui, io avevo già un computer portatile, era il 1985, e da quel giorno decisi di comperare anche una stampante portatile che mi fu utilissima.

Quando ci furono i “fatti di Tien An Men” io ero tornato in Cina per lavoro dopo esserci stato per due settimane a maggio a fare una vacanza lavoro con il Presidente, un cliente e le nostre mogli.

Così tra maggio e giugno feci tre viaggi passando un mese in Cina. Avevo il mio computer portatile, e non volevo perdere memoria delle cose che erano accadute, cose troppo grosse per dimenticarle, e dei piccoli fatti della mia vita quotidiana che, in un ambiente così diverso dal mio, volevo che restassero colti per me e per altri.

Così cominciai a scrivere queste note che erano fatte per me.

Davo infatti per normale che io sapessi chi erano le persone che citavo per nome senza doverli inquadrare in una descrizione completa per renderli personaggi per chi avesse letto.

Per chi? le note erano scritte per me.

Ora mi è venuta voglia di rendere partecipi anche gli altri, di far leggere queste note anche agli amici.

L’anno scorso sono passati 20 anni dai fatti che mi hanno dato l’aire a scrivere e voglio anch’io far sapere quali squarci di vita ho incontrato nel lontano Catai.

Ho allora riletto, rivisto e rimaneggiato queste pagine perché trasmettano con facilità le emozioni e le sensazioni da me vissute. Non è un falso scritto a posteriori, ma è un aggiornamento e alleggerimento per una lettura più facile corredata anche da immagini.

Oggi, dopo la candidatura alle Olimpiadi del 2000 e quelle svoltesi nel 2008, Pechino è per me irriconoscibile, ma il cambio dello skyline era così veloce che mi accadeva spesso di restarne stupito e un po’ frastornato.

In questi 20 anni moltissime persone sono andate per lavoro o per turismo in Cina.

Certo quella che hanno visto non è quella che ho visto io, e a loro voglio raccontarne qualche spicchio.

 

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NOTE DI VIAGGIO
DALLA REPRESSIONE DI “TIEN AN MEN” ALLA VITA DI TUTTI I GIORNI
Quattro anni passati nella Cina degli anni ’90
Paolo Fiorani

 

La foto simbolo della protesta è quella di uno studente che da solo e completamente disarmato si para davanti a una colonna di carri armati per fermarli, passato alla storia come il Rivoltoso sconosciuto.