Oggi si fa il giro con Paolo Savoldelli

Ospite della nostra serata è Paolo Savoldelli, vincitore di due Giri d’Italia e di tantissime altre gare che ci racconta la sua vita di ciclista professionista.

Vita che comincia nel 1996 e che con alterne vicende dura per i dodici anni successivi.

Ricchissimo è il suo palmarès che allinea, citando solo i più importanti, il Giro del Trentino nel ’98 con una vittoria di tappa, ancora il Giro del Trentino l’anno successivo con vittoria nella prima tappa, il Trofeo Laigueglia e una tappa al Giro d’Italia dove si classificherà secondo nella classifica generale.

Nel 2000 vince il prologo a cronometro e la classifica generale del Giro di Romandia e ancora una tappa al Giro del Trentino.

Analogamente nel 2001 vince il prologo e una tappa al Giro di Romandia.

Nel 2002 vince il Giro d’Italia arrivando primo alla cronoscalata Miasino-Mottarone.

Nel 2003 e 2004 ebbe parecchi infortuni che non gli consentirono di essere competitivo nelle poche gare che ha fatto.

Torna al successo nel 2005 vincendo per la seconda volta il Giro d’Italia oltre che all’undicesima tappa.

Vince anche la 17° tappa del Tour de France vincendo una volata a due dopo oltre 5 ore e 40 minuti di corsa.

Ha vinto anche la 4° tappa dello stesso Tour che era una cronometro a squadre.

Nel 2006 vince il prologo del Giro di Romandia e quello del Giro d’Italia vincendone anche la Classifica intergiro indossando quindi la maglia azzurra.

E infine nel 2007 vince ancora il prologo del Giro di Romandia, una tappa al Giro d’Italia e il Criterium di Horgen.

 

 

 

È certamente un albo d’oro personale di tutto rispetto che gli ha dato fama non solo nel nostro territorio, tanto che un suo concittadino, il Bepi, gli ha dedicato ua canzone in dialetto bergamasco: “Falco Saoldèl” che potete ascoltare a questo link:

 

Già, Falco.

È il soprannome che si è meritato per la sua bravura nel buttarsi giù dalle discese nelle tappe alpine andando ad andature che gli altri corridori non sapevano raggiungere.

Lo avevamo seguito con il Giro del 2008 nel tratto che va dal Passo del Vivione giù giù fino a Schilpario per poi risalire al Passo della Presolana concludendosi al Monte Pora.

Tappa durissima, e le immagini della discesa dal Vivione, per chi conosce la strettezza della strada e la forte pendenza, non rendono l’idea dei rischi che i corridori si prendono e della abilità che hanno a volare come falchi giù dalla montagna.

 

 

Con Paolo prima della sua chiaccherata parlavamo appunto della velocità che si tocca nelle discese, e lui ha detto che fino a 80 all’ora va bene, lo fanno tutti.

Il difficile è quando si viaggia a 100-110!

Immaginatevi di andare a quella velocità in discese con pendenze del 10-14% e oltre avendo come unico contatto con il terreno i due piccoli tubolari delle ruote della bici da corsa.

Nel 2008 smette di correre e forte della sua fama di corridore, come anche altri atleti prima di lui hanno fatto, diventa commentatore sportivo e segue in questo incarico il Giro del 2010 con la RAI e in seguito dal 2013 entra a far parte della squadra di Sky.

Oggi si occupa di quella che lui ha dichiarato essere la sua vera passione oltre al ciclismo: ha una attività di costruzioni edili e immobiliare, passione questa che ha deciso di coltivare aprendo un’agenzia.

Segue un interessato dibattito con molte domande poste dai nostri soci e dagli ospiti, tra i quali Gigi è un altro appassionato del pedale e Alessandro da sempre vive in mezzo alle biciclette.

 

 

Alla fine della serata lo ringraziamo con il nostro gagliardetto e con il libro “Le ferrovie perdute” a spiegargi perché lui ha dovuto muoversi con la bicicletta non essendoci più il treno a portarlo.

 

 

 

Videoteca

Video della serata (42′)
Riprese di “Grafica Fantoni” Clusone