Acqua e strutture igienico sanitarie

Cari Amici,
il forum economico mondiale lo scorso anno ha considerato la crisi idrica come uno dei rischi mondiali più seri degli ultimi anni il tema delle strutture sanitarie e dell’acqua è forse il tema specifico più rilevante e preoccupante per il futuro e forse anche quello maggiormente studiato a livello mondiale, tanto che l’ONU redige ogni anno un rapporto mondiale sullo sviluppo delle risorse idriche.

Il Rotary International ha posto da decenni tra le aree d’intervento prioritarie il problema dell’accesso alle risorse idriche e della realizzazione delle strutture sanitarie al fine di evitare delle crisi che potrebbero verificarsi a causa della pressione demografica mondiale.

Svariate e numerose sono le iniziative realizzate negli anni, che, sono convinto, sono servite a migliorare la qualità della vita delle persone interessate ai progetti.

Ricordo la realizzazione, con il programma Aquaplus, di cui il nostro Distretto è uno dei due cardini, del progetto per Haiti dopo il primo terremoto.

L’iniziativa, in una prima fase, ha permesso la costruzione di un acquedotto che consentiva a diverse decine di migliaia di persone l’accesso all’acqua potabile; in un secondo momento sono state realizzate strutture per coltivare nel territorio prodotti alimentari; infine il progetto ha consentito la realizzazione di un impianto per la lavorazione dei prodotti agricoli e, quindi, la loro commercializzazione, avviando un ciclo di sviluppo prima sconosciuto.

Possiamo ancora ricordare, sempre nel nostro Distretto, l’analogo progetto in Tanzania e quello in corso di realizzazione nel Sud Sudan, in collaborazione con la Regione Lombardia.

Sempre in tema di accesso all’acqua potabile sono numerosi i progetti dei singoli Club che riguardano la realizzazione di pozzi in territori non altrimenti serviti.

Per quanto riguarda la realizzazione di strutture igienico sanitarie, a parte ricordare il primo progetto realizzato dal Rotary International a Chicago, che consistette nella realizzazione di servizi pubblici, voglio portare alla Vostra attenzione su quello che mi disse un Governatore di un Distretto dell’India, quando gli chiesi come mai il Rotary si fosse tanto sviluppato in quel sub continente.

Fra le varie ragioni che mi fornì, mi disse che i Rotary Club dell’India avevano realizzato un progetto per la costruzione di bagni pubblici diffusi a livello territoriale, messi a disposizione di coloro che non avevano un bagno privato in casa; tale diffusa iniziativa ha incrementato notevolmente la scolarità delle ragazze indiane che, prima, erano restie a frequentare la scuola perché, non avendo a disposizione dove lavarsi, si sentivano a disagio a frequentare ambienti scolastici.

Anche con tale iniziativa il Rotary International è stato visto come un soggetto promotore di sviluppo sociale attraverso la realizzazione di strutture igienico sanitarie pubbliche.

Ma poiché è mia ferma convinzione che l’essere rotariano è una filosofia di vita da praticare, vi è anche un aspetto che riguarda i singoli individui che vorrei affrontare riguardo al tema del mese.

Nell’ambito del problema dell’acqua il tema più attuale, almeno per quanto riguarda noi Italiani, è quello relativo al problema del risparmio delle risorse che diventeranno sempre più preziose in futuro (v. rapporto mondiale 2017 delle N.U. sullo sviluppo delle risorse idriche).

In un mondo in cui la domanda di acqua dolce è in continuo aumento e dove le limitate risorse idriche sono sottoposte ad una pressione crescente a causa dell’estrazione eccessiva, dell’inquinamento e del cambiamento climatico, risulta difficilmente comprensibile trascurare le opportunità provenienti da una migliore gestione delle acque in un contesto di economia circolare.

In Europa l’industria alimentare consuma in media circa 5 metri cubi di acqua a persona al giorno; nel contempo vengono buttate ogni anno circa 1,3 miliardi di tonnellate di cibo (fonte WWF 2015) e ogni anno 250 chilometri cubi di acqua vengono “persi” nel mondo a causa dello spreco alimentare (fonte FAO 2013).

Quello che possiamo concretamente fare per risparmiare una risorsa preziosa come l’acqua è improntare lo stile di vita di ciascuno per ridurre il più possibile lo spreco alimentare.

E’ un comportamento che può effettivamente fare una grossa differenza a livello globale, partendo dalle piccole cose che riguardano ognuno di noi.

Se poi si pensa anche a realizzare progetti che possano ridurre lo spreco alimentare, il nostro contributo ad una parziale soluzione del problema diventerebbe più consistente.

Come disse Paul Harris:
il potere degli sforzi congiunti non conosce limiti.

Milano, 1 marzo 2018.

Nicola Guastadisegni
Governatore 2017-2018

 

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