Ecomobilità. Il ruolo della SCAME nell’auto elettrica, ce lo racconta Omar Imberti.

La serata tratta un tema ancora molto distante dalla percezione generale.

L’auto elettrica è sentita come una curiosità, come qualcosa di cui si parla, e si parla ormai da molti anni, ma che non ha ancora trovato la sua via, il suo sbocco per giungere all’attenzione di una larga fetta degli automobilisti.

 

 

Questo è vero almeno da noi, perché in altre nazioni lo sviluppo dell’auto elettrica, sia per la legislazione locale sia per le incentivazioni proposte, la situazione è molto differente.

Per esempio in California gli obiettivi prevedono che al 2025 il 15% delle vendite di auto consista in veicoli a emissioni zero che è un numero veramente alto.

 

 

In questa tabella, ormai non proprio recentissima, si vede che con la crescita costante della popolazione e del PIL (Gross Domestic Product, fatto salvo il periodo della crisi 2008-2011) tutti gli indicatori delle emissioni, totali, per-capita e rapportati al PIL, sono in calo.

I motori a combustione interna, benzina e diesel, che in Italia equipaggiano oltre il 99% dei veicoli, dovrebbero bruciare combustibili e comburenti e, a fine reazione, restituire vapore acqueo e anidride carbonica.

In pratica la non perfetta combustione genera altre sostanze, tra le quali le più pericolose sono gli Ossidi di Azoto, sostanze molto irritanti, dannose per l’uomo e in parte responsabili dello smog; il Monossido di Carbonio, sostanza che può intossicare, gli idrocarburi incombusti, cioè tutte le particelle non entrate nella combustione, e il particolato e polveri, cui oggi addebitiamo responsabilità su malattie polmonari, infezioni e inquinamento alimentare.

Ma quale è la normativa in vigore oggi in Europa?

La Normativa Euro 6 per le auto del settembre 2014 prevede limiti di emissione per motori a benzina e motori diesel già molto severi e di difficile raggiungimento operando sulla totalità dei veicoli endotermici in circolazione.

La possibilità di ridurre questi limiti è proprio nella introduzione di veicoli elettrici che, avendo per natura ZERO emissioni, il loro aumento fa decrescere la totalità delle emissioni, che in fine è quello che interessa.

 

Limiti di emissione motori diesel Euro6:

  • 0,500 g/Km di monossido di azoto CO
  • 0,170 g/Km in totale di ossidi di azoto e idrocarburi incombusti
  • 0,080 g/Km dei soli ossidi di azoto
  • 0,005 g/Km di particolato

 

Il nostro relatore questa sera è Omar Imberti, responsabile marketing della divisione veicoli elettrici della SCAME.

La SCAME è un’importante azienda di Parre presente in molti Paesi con quasi 800 dipendenti e un fatturato 2016 di 117 milioni di Euro.

Omar è sicuramente un appassionato e un competente in questo settore, dove non ti puoi muovere in modo scoordinato.

Infatti da più parti si sente parlare di mobilità elettrica, in un misto tra scetticismo e curiosità.

Nel web si trovano le notizie più disomogenee e spesso discordanti tra loro.

 

 

Lo stesso mondo dell’automobile, pur avendo un obiettivo orientato ad un auto futura che sarà via via connessa, autonoma ed elettrica, non ha ancora messo a punto un’idea condivisa di come fare in modo univoco il secondo e il terzo passo.

Ci sono attori che puntano in maniera decisa e in equivocabile alla mobilità elettrica con investimenti e dichiarazioni in tal senso (Nissan, Renault, BMW, Daimler, Volkswagen e altri) in contrapposizione a chi non pare così convinto (FCA), e altri che per ora si limitano a dichiarazioni senza avere una vera gamma effettiva oggi disponibile (Volvo, PSA, Ford).

La sensazione è che siamo in quella situazione che alcuni definiscono come momento da immortalare (Kodak Moment) ovvero in uno di quei cambiamenti storici che sarà capace di rivoluzionare il nostro modo di muoverci nel futuro.

 

 

In molti paesi questa rivoluzione elettrica è già iniziata.

La Cina su tutti sta fortemente favorendo con incentivi questa transizione, ma anche negli USA alcuni stati (California su tutti) stanno adottando politiche di forte incentivazione in tal senso.

In Europa la situazione è a macchia di leopardo, si passa da stati come la Norvegia dove un’auto su tre è elettrica ad altri stati, come l’Italia, dove la penetrazione delle auto elettriche è ancora relegata a dati marginali (0,13% dei veicoli immatricolati).

Le recenti notizie in merito alla qualità dell’aria delle nostre città ci impongono accelerazioni verso azioni concrete che migliorino la situazione, e se consideriamo che questa bassa qualità dell’aria in questo momento (un ottobre molto mite N.d.R.) non sia dovuta alla parte derivante dagli impianti di riscaldamento, si può intuire come una mobilità realmente green possa migliorare in maniera sensibile questi aspetti.

 

 

In Italia qualcosa si sta muovendo, è di questi giorni un bando della Regione Lombardia per stimolare la creazione di stazioni di ricarica pubbliche, unita a uno stimolo per l’installazione di stazioni di ricarica domestiche (in Europa l’85% delle ricariche avviene in ambito domestico).

Sempre in ambito di stimoli al passaggio alla vettura elettrica, in Trentino è partita anche un’incentivazione all’acquisto di veicoli elettrici arrivando a un contributo fino a 6.000€ per auto.

L’esperienza europea evidenzia come siano importanti gli incentivi per stimolarne lo sviluppo, incentivi che anche in Italia ci sono (es. parcheggi blu gratuiti, RC auto con sconti fino al 50%, esenzione bollo per 5 anni), benefici che se aggiunti ai minori costi di manutenzione ed ai minori costi del carburante portano mediamente a stimare che per una utilitaria la differenza di costo iniziale possa essere ammortizzata in circa 4 anni.

SCAME dal 1999 si occupa di mobilità elettrica, e oggi è uno dei leader del mercato Italiano e coleader in alcuni mercati Europei e, oltre a continuare il proprio impegno nella ricerca e sviluppo collaborando con enti universitari (ad esempio il Politecnico di Milano), oggi offre una vasta gamma di soluzioni per la ricarica dei veicoli elettrici che vanno dall’ambito domestico a quello pubblico, a una gestione semplice piuttosto che con sistemi mobili e applicazioni internet, soluzioni che hanno portato l’azienda a siglare importanti accordi anche con attori dell’industria dell’automobile quali Renault e Nissan piuttosto che con giornali del settore come Quattroruote.

Alla fine della conferenza sono cominciate le domande dei soci particolarmente incuriositi da questo argomento, tanto che al rituale rintocco della campana molti sono rimasti per parlare con il bravissimo Omar e porgli le ultime domande e curiosità.

 

 

A Omar il nostro grazie per la serata dedicata ad un argomento non proprio facile da trasmettere a gente non del mestiere come noi.