Astronomia 2.0 – Vivere in allerta per capire la natura.

INTERCLUB OROBICO 2
TREVIGLIO

 

Mercoledì 29 novembre 2017 i cinque Club del Gruppo Orobico 2 si sono riuniti al Palace Hotel di Verdellino per un incontro con l’astrofisico Dott. Andrea Possenti, direttore dell’Osservatorio astronomico di Cagliari introdotto dalla Presidente del Treviglio dott.ssa Martina Di Rubbo padrona di casa.

 

 

Il relatore ci ha accompagnato nel mondo sconfinato dell’universo galattico.

I temi della relazione che ci è stata presentata e il mondo che li circonda hanno destato grande fascino tra i presenti.

In viaggio fra le stelle da millenni, l’uomo, affascinato dall’universo che lo sovrasta, gli si accosta utilizzando sostanzialmente due strumenti: la poesia e la scienza.

E’ quanto emerso dalla bella conversazione del trevigliese Andrea Possenti.

Un viaggio fra le affascinanti scoperte rese possibili non solo dai raffinati strumenti ottici, ma anche da quelli in grado di catturare particelle e onde elettromagnetiche che hanno aperto scenari del tutto nuovi, permettendo di studiare con dettagli senza precedenti corpi celesti già noti e di scoprire nuove classi di oggetti cosmici.

 

 

Parte da lontano il prof. Possenti descrivendoci realtà usuali con le quali ci confrontiamo quotidianamente: l’inquinamento luminoso, l’atmosfera terrestre, i telescopi, per poi accompagnarci nelle galassie più lontane a 10 miliardi di anni luce dalla terra; dai primi osservatori (Stonehenge: la datazione col metodo del carbonio 14 del sito indica che la costruzione del monumento fu intrapresa intorno al 3100 a.C. e si concluse intorno al 1600 a.C..) a quelli futuri che permetteranno conferme e certezze rispetto a quanto già si conosce ma anche nuove e più affascinanti visioni cosmiche.

 

 

Possenti ci parla della PULSAR, senza peraltro soffermarsi sul fatto che, con altri colleghi, è stato coautore della scoperta della prima Pulsar doppia.

Una pulsar, nome che stava originariamente per sorgente radio pulsante, è una stella di neutroni, nome derivante dal fatto che contiene 20 volte più neutroni che protoni.

Nelle prime fasi della sua formazione, in cui ruota molto velocemente, la sua radiazione elettromagnetica in coni ristretti è osservata come impulsi emessi ad intervalli estremamente regolari.

Nel caso di pulsar ordinarie, la loro massa è pari a quella del sole, ma è compressa in un raggio di una decina di chilometri, quindi la loro densità è enorme.

Il fascio di onde radio emesso dalla stella è causato dall’azione combinata del campo magnetico e della rotazione.

Le pulsar si formano quando una stella esplode come supernova, mentre le sue regioni interne collassano in una stella di neutroni congelando ed ingigantendo il campo magnetico originario.

La velocità di rotazione alla superficie di una pulsar è variabile e dipende dal numero di rotazioni al secondo sul proprio asse e dal suo raggio.

Nel caso di pulsar con emissioni a frequenze del kHz la velocità superficiale può arrivare a essere una frazione significativa della velocità della luce, dell’ordine di 70.000 km/sec.

Oggi, ci dice Possenti, sono state scoperte circa 2550 pulsar sulle quali sono state condotte approfondite ricerche e come poter descrivere i loro effetti; la scoperta ha restituito una conferma: tutte hanno dimostrato la validità della teoria della relatività introdotta da Albert Einstein (1879–1955) molti anni prima quando non era assolutamente possibile neppure lontanamente approcciare questi temi.

 

 

Ma ancor più la medesima teoria descrive bene anche altre scoperte condotte riguardanti le Radio Pulsar (o pulsar doppie) avvenute più recentemente.

Le sorgenti celesti luminose più difficilmente indagabili sono le cosiddette transienti, proprio per le loro caratteristiche di imprevedibilità della comparsa e variabilità luminosa nel tempo, e allora occorre indagare porzioni di cielo molto maggiori, cosa difficile con gli strumenti telescopici attualmente disponibili.

La ricchezza della relazione del prof. Possenti ci ha portato a navigare e conoscere le Supernova e le Onde Gravitazionali, con una prospettiva sulle strumentazioni scientifiche del futuro che permetteranno di avere un grado di conoscenza più approfondito circa i misteri del cosmo.

Molte sono state le domande che i numerosi presenti hanno posto a conferma dell’interesse che la relazione ha destato.

Un grande e meritassimo applauso al Prof. Possenti al termine della sua relazione che ci ha fatto conoscere una piccola parte dei temi più misteriosi del nostro Universo.

 

 

La serata termina con i ringraziamenti del Presidente Martina di Rubbo e dei colleghi Presidenti degli altri club al relatore cui sono stati consegnati i guidoncini dei Rotary di provenienza.

(Tratto dal testo di Diego F.)